Se il costo delle rate della rottamazione quater non è sostenibile è possibile utilizzare l' Esdebitazione del sovraindebitato incapiente oppure la Liquidazione controllata
Hai sentito parlare della rottamazione quater per ridurre i debiti da cartelle esattoriali? Magari ti sei anche scaricato, dal tuo cassetto fiscale, il prospetto dell’Agenzia delle Entrate Riscossione con il costo della rottamazione delle tue cartelle esattoriali?
Purtroppo hai visto che non puoi sostenere il costo delle rate della rottamazione e quindi stai rinunciando ad utilizzare questo strumento.
In questo post ti indico due valide alternative alla rottamazione quater che possono consentire non soltanto di ridurre ma a volte anche di cancellare completamente i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Se sei interessato all’argomento continua a guardare questo post!
INDICE DI TRATTAZIONE
1. Premesse
6. Conclusioni
1. Premesse
Questo post è indirizzato a tutte le persone che vorrebbero utilizzare lo strumento della rottamazione quater, e cioè la cd rottamazione delle cartelle esattoriali, per abbattere il loro debito fiscale (per IRPEF, IVA, IRAP) o il loro debito per contributi INPS o contributi INAIL, ma che non possono farlo in quanto non hanno disponibilità finanziarie per sostenerne il costo. Facciamo allora un brevissimo passo indietro.
2. Cosa è la rottamazione delle cartelle esattoriali (anche chiamata rottamazione quater)?
In sintesi è un validissimo strumento che consente di ridurre i debiti verso l’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Più in particolare consente di pagare soltanto le imposte (o i contributi) con cancellazione integrale di tutte le sanzioni e di tutti gli interessi.
Nella sostanza chi vuole avvalersi della rottamazione quater deve presentare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 30/4/2023 e poi deve pagare l’importo dovuto in un massimo di 18 rate di cui la prima e la seconda, pari ciascuna al 10% della somma da pagare, entro il 31/7/23 e il 30/11/2023 e le restanti n. 16 rate trimestrali a partire dal 2024.
Facciamo un esempio concreto. Ipotizziamo che Mario abbia 500.000 di debiti verso l’Agenzia delle Entrate Riscossione e che con la rottamazione riesca ad abbattere il debito ad € 210.000; si tratterebbe di un ottimo risultato perché avrebbe ridotto il debito di oltre il 50%; ma se Mario vuole beneficiare di questo effetto aderendo alla rottamazione quater dovrà allora pagare in via rateale € 21.000 entro il 31/7/2023, poi altri € 21.000 entro il 30/11/2023 e il residuo importo di € 168.000 in n. 16 rate trimestrali da € 10.500 l’una a partire dal 2024.
Mario aveva una piccola azienda cessata e ora fa il lavoratore dipendente con uno stipendio di € 1.500 al mese e una famiglia a carico. Chiaramente perciò non può sostenere il costo della rottamazione delle cartelle esattoriali e quindi non può avvalersi di tale strumento.
Nella sostanza la rottamazione quater, e cioè la cd rottamazione delle cartelle esattoriali, è sicuramente un valido strumento per abbattere il debito da cartelle esattoriali, perché determina l’annullamento delle sanzioni e degli interessi, ma implica comunque che il debitore abbia una certa capacità finanziaria per far fronte al pagamento delle imposte o dei contributi.
Perciò, non tutte le persone possono beneficiarne.
3. Esiste qualche alternativa?
E per chi non può beneficiarne, e così entriamo nel vivo di questo post, c’è qualche alternativa? C’è qualche altro valido strumento che consenta di abbattere il debito per imposte, contributi e tasse varie che è affidato all’Agenzia delle Entrate Riscossione?
La risposta è si ed è contenuta nel decreto 14/2019, che ha sostituito la legge 3/2012, che ha introdotto una specifica disciplina per ‘riabilitare’ i debitori sovraindebitati e cioè eccessivamente indebitati che non avrebbero cioè alcuna possibilità, se non adeguatamente tutelari, di far fronte alla loro esposizione debitoria.
Un aspetto da fissare subito in mente è questo: la rottamazione quater, la cd rottamazione delle cartelle esattoriali, consente l’abbattimento soltanto dei debiti gestiti dall’Agenzia delle Entrate Riscossione e quindi nella sostanza principalmente imposte (IRPEF, IVA, IRAP, addizionali regionali e comunali, imposte varie di registro, di successione, di bollo, ecc…) e contributi INPS e INAIL; mentre invece gli strumenti previsti dal decreto 14/2019 consentono di abbattere e talvolta di cancellare qualunque tipologia di debito senza alcuna limitazione: e quindi non soltanto i debiti gestiti dall’Agenzia delle Entrate Riscossione ma anche quelli verso banche, finanziarie, fornitori, e così via.
Gli strumenti previsti dal decreto 14/2019 sul sovraindebitamento per ridurre o addirittura cancellare integralmente i debiti sono quattro ma oggi ti parlerò soltanto di due di questi che sono l’ “Esdebitazione del sovraindebitato incapiente” e la “Liquidazione controllata”.
4. L' esdebitazione del sovraindebitato incapiente
Cominciamo con il primo la “Esdebitazione del sovraindebitato incapiente”.
Cosa dice la legge? La legge sostanzialmente dice che “Il debitore persona fisica meritevole, che non sia in grado di offrire ai creditori alcuna utilità, diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura, può accedere all'esdebitazione solo per una volta.”.
Quindi i presupposti per ottenere l’esdebitazione, e cioè la cancellazione integrale dei debiti, sono abbastanza semplici e cioè:
il debitore deve essere una persona fisica (e cioè non una società o un’associazione);
non deve avere beni come immobili, autovetture, disponibilità finanziarie su conti correnti, ecc…. perché chiaramente se ce li avesse potrebbero essere messi a disposizione dei creditori e non ci sarebbe alcuna ragione di liberarlo dai suoi debiti;
non deve avere neppure un reddito oppure può anche avercelo ma non deve eccedere quanto strettamente necessario al mantenimento suo e della sua famiglia; questo perché ovviamente se avesse un reddito eccedente, questa eccedenza potrebbe essere messa a disposizione dei creditori e non vi sarebbe, anche in questo caso, alcuna necessità di liberarlo dai debiti.
Facciamo ora un esempio concreto tratto da un caso vero affrontato dalla giurisprudenza.
Francesco, nome di fantasia, ha contratto molti debiti nello svolgimento della sua attività imprenditoriale (ora cessata):
25.000 verso una finanziaria;
11.000 verso una banca;
500 per utenze telefoniche non pagate;
85.000 per debiti verso l’Agenzia delle Entrate Riscossione;
400 per bollo auto.
Francesco ha presentato in tribunale una domanda di esdebitazione del debitore sovraindebitato incapiente e cosa succede? Il giudice, valutata la situazione concreta di Francesco ha ritenuto che i debiti che ha contratto e che non riesce a pagare siano coerenti con l’attività imprenditoriale svolta (e ora cessata); il giudice quindi ha ritenuto che il sovraindebitamento di Francesco sia meritevole perché non era stato originato da dolo o colpa grave; il giudice poi ha anche valutato che Francesco effettivamente aveva un reddito appena sufficiente al mantenimento suo e della sua famiglia; e all’esito di queste valutazioni il Giudice ha dichiarato Francesco esdebitato e cioè liberato definitivamente e completamente da tutti i suoi debiti; tutti i debiti; e, quindi, non soltanto quelli verso la finanziaria, verso la banca, per le utenze telefoniche e per il bollo auto ma anche da tutti i debiti gestiti dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Come vedi, quindi, la persona che è indebitata nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione per imposte (IRPEF, IVA, IRAP, addizionali regionali e comunali) o anche per contributi INPS, contributi INAIL e tasse varie se non ha le risorse finanziarie necessarie per accedere alla rottamazione quater, può utilizzare la procedura di esdebitazione del debitore incapiente per ottenere la cancellazione integrale della sua esposizione debitoria; questo a condizione che sia sostanzialmente nullatenente e cioè non abbia beni e non abbia reddito oppure ce lo abbia ma appena sufficiente al mantenimento suo e della sua famiglia.
5. La liquidazione controllata
Ma proseguiamo. A questo punto si potrebbe porre la situazione di una persona che non è in grado di pagare il costo della rottamazione quater e che pur non avendo sostanzialmente beni (macchina, casa, risorse finanziarie) abbia però un reddito discreto e cioè che eccede le mere esigenze di mantenimento suo e della sua famiglia; per cui non può neppure utilizzare il procedimento dell’esdebitazione del debitore incapiente; e allora questa persona è esclusa dai giochi? oppure anche lui ha qualche possibilità?
Certo che ce l’ha…può infatti utilizzare il secondo secondo strumento di cui prima ho fatto cenno e cioè la “Liquidazione controllata” sempre previsto dal decreto n. 14/2019.
Nella sostanza il debitore che si trova in uno stato di sovraindebitamento, e cioè di eccessivo indebitamento senza possibilità di farcela da solo a pagarsi i debiti, può chiedere al Tribunale l’apertura del procedimento di Liquidazione controllata con il quale in sintesi mette a disposizione dei suoi creditori tutti i suoi beni e tutti i suoi redditi.
In pratica viene nominato un liquidatore che si occupa di vendere e realizzare tutti gli assets del debitore e con questi ci paga, nei limiti del ricavato, i creditori; alla fine del procedimento il giudice, se accerta che l’indebitamento è stato meritevole e cioè che non è stato determinato con dolo o colpa, dichiara il debitore esdebitato e cioè liberato definitivamente da tutti i suoi debiti residui (cioè quelli che residuano dopo la liquidazione).
La cosa interessante da notare è che il reddito del debitore viene sì messo a disposizione del Liquidatore (e quindi dei creditori), ma con due importanti limiti:
il primo di natura temporale e cioè per un massimo di tre anni;
il secondo di natura quantitativa, perché a disposizione del Liquidatore (e cioè dei creditori) viene messa soltanto la parte del reddito che eccede la quota di esso necessaria a garantire il mantenimento del debitore e del suo nucleo familiare e cioè la parte che eccede le spese per l’alloggio, il vitto, la sanità, l’istruzione, ecc….; la legge nella sostanza garantisce quindi che al debitore resti di che vivere.
Facciamo anche in questo caso un esempio concreto preso da un caso trattato da una sentenza
Giuseppe, nome di fantasia, è lavoratore dipendente, ed ha un indebitamento per € 130.000 nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per IRPEF, IVA e IRAP non pagata negli anni passati quando svolgeva attività di lavoro autonomo; ha un reddito mensile di circa € 2.700 euro, vive in affitto con un canone di locazione di € 700 al mese, ha uno scooter di valore irrisorio che utilizza per lavorare, è divorziato e mantiene un figlio maggiorenne per il quale la sentenza di divorzio prevede l’erogazione di un assegno mensile di € 450 mensili.
In questa situazione il Tribunale, cui si è rivolto Giuseppe per attivare la procedura di Liquidazione controllata, ha ritenuto che l’importo ragionevole, contemperato con i diritti dei creditori, determinabile per il mantenimento del debitore sia pari ad € 2.150 mensili (di cui € 700 per l’affitto dell’alloggio, € 450,00 per il mantenimento del figlio, € 600 per il vitto, € 100,00 per lo spese varie dello scooter che utilizza per lavoro, ed € 300 per spese personali).
Il Tribunale ha quindi consentito a Giuseppe di accedere a questa procedura escludendo dalla liquidazione il suo reddito fino all’importo mensile di € 2.150 con obbligo di versare al liquidatore (e quindi nella sostanza ai creditori) la differenza per tre anni.
Considerando che il suo reddito mensile è pari a € 2.700 Giuseppe metterà a disposizione del liquidatore nell’arco di tre anni una somma pari ad € 19.800 (=550x12x3).
Quando saranno decorsi tre anni dall’inizio della procedura, considerato che l’indebitamento non è imputabile a dolo o colpa grave di Giuseppe e dunque sussiste il requisito della cd meritevolezza, il Giudice lo dichiarerà esdebitato e cioè liberato integralmente da tutti i debiti residui; in pratica, dopo aver pagato nell’arco di tre anni la somma di € 19.800 sarà liberato dai debiti residui per la ragguardevole somma di € 110.200 (pari a 130.000-19.800).
Come vedi, anche la persona che è indebitata nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione per imposte (IRPEF, IVA, IRAP, addizionali regionali e comunali) o anche per contributi INPS, contributi INAIL che non può utilizzare la rottamazione quater perché non può sostenerne il costo, può utilizzare la procedura di liquidazione controllata per ottenere una fortissima riduzione del debito pagandone un piccola parte nel corso di tre anni utilizzando il suo reddito.
6. Conclusioni
Per concludere, oggi hai visto come anche le persone che non hanno risorse finanziarie per sostenere il piano di rateizzazione previsto dalla rottamazione delle cartelle esattoriali (la cd. rottamazione quater) hanno comunque la possibilità di cancellare integralmente o comunque di ridurre fortemente i debiti (IRPEF, IRAP, IVA, contributi INPS e contributi INAIL) che hanno nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione; e questo risultato possono raggiungerlo con le due procedure previste dal decreto 14/2019 di Esdebitazione del debitore incapiente e di Liquidazione controllata.
Come sempre spero che questo post ti sia stato d’aiuto e di averti fornito qualche parametro concreto che possa aiutarti nel compiere le tue valutazioni.
Ti ricordo anche che se vuoi valutare la possibilità di utilizzare questi strumenti per cancellare o ridurre fortemente i debiti che hai per IRPEF, IRAP, IVA, contributi INPS e contributi INAIL, nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, puoi compilare un form per richiederci una pre-analisi gratuita e personalizzata della tua situazione.
Infine se ti è rimasto qualche dubbio o hai bisogno di qualche chiarimento scrivimi nei commenti qui sotto.
Avv. Alberto Bindi
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Gentile Avvocato, ho pagato con un solo giorno di ritardo la rata del 31/05/24 della rottamazione quater(proroga ordinaria 5 giorni di tolleranza e mi sono confuso pagando il sesto) e sono decaduto. Sono molto arrabbiato poichè il fisco ha graziato e dato una seconda possibilità a chi non aveva pagato le 3 rate iniziali ed addirittura a chi non ha pagato la rata del 31 luglio prorogandola al 20 settembre. E' possibile che per me che i soldi li avevo per pagare la rata non viene concessa una seconda possibilità a differenza di tanti altri che ne hanno avute due, tre o quattro? Grazie Mille per la risposta
Buongiorno, io avrei una rottamazione quater della somma di 20000 euro da affrontare... Vorrei sapere se è conveniente affrontare in alternativa un sovraindebitamento dato che la situazione economica attuale mi impedisce di affrontare le rate e probabilmente potrei avere problemi a richiedere un prestito bancario... Premetto che non ho nulla intestato, nessun bene ed il Conto corrente praticamente in rosso... Sono un lavoratore autonomo in procinto di chiudere l'attività
gli rimangono 300 per mangiare e pagare le bollette in sostanza la strada