Debiti Agenzia Entrate - Come pagare, patteggiare o addirittura cancellare i debiti.
Aggiornato al 24/10/2024
Accumulare debiti con l' Agenzia delle Entrate purtroppo è molto comune tra le famiglie italiane; il più delle volte si tratta di una situazione debitoria connessa ad una attività imprenditoriale o professionale svolta in passato, andata male e poi cessata; altre volte si tratta semplicemente di un'attività in corso che non genera redditi sufficienti per pagare le tasse una volta sostenute le spese di mantenimento della famiglia; spesso sono debiti per IRPEF, IVA e IRAP non pagati, unitamente magari a debiti INPS e INAIL, che maggiorati delle sanzioni e degli interessi diventano dei veri e propri 'macigni' fiscali che incombono sulle famiglie. Far finta che non esistano non è la soluzione migliore. In questo post ti indico i criteri da seguire per gestire la situazione debitoria accumulata verso l' Agenzia delle Entrate (Riscossione). Se ti interessa l'argomento continua a leggere !
INDICE
4. Conclusioni
1. Prima soluzione: rateizzare i debiti con l' Agenzia delle Entrate (Riscossione)
Anzitutto, se ti trovi in una situazione di forte indebitamento con l'Agenzia delle Entrate Riscossione la prima valutazione che devi compiere è se puoi o meno sostenere un pagamento rateizzato del debito. Se sei una persona fisica dovresti sapere che l'Agenzia delle Entrate Riscossione ti accorda automaticamente una rateizzazione del debito in 72 rate mensili (pari cioè ad una dilazione in 6 anni); inoltre, se ti trovi in una situazione di particolare difficoltà, l'Agenzia delle Entrate Riscossione può accordarti una rateizzazione straordinaria del debito addirittura in 120 rate mensili (pari cioè ad una dilazione in 10 anni).
Clicca su questo link se vuoi saperne di più in materia di rateizzazione del debito; qui mi interessa soltanto farti presente che la rateizzazione della situazione debitoria ha diversi pregi e un paio di difetti:
tra i pregi:
è la soluzione più semplice (puoi fare tutto da te);
è la soluzione più veloce (perché è quasi immediata);
è la soluzione meno cara (non hai bisogno dell'assistenza di un professionista);
con il pagamento della prima rata sei a tutti gli effetti 'in regola';
tra i difetti:
presuppone che tu possa sostenere l'onere di pagare le singole rate (e questo spesso non è possibile)
paghi l'intero debito (e rinunci quindi ad ottenerne una riduzione).
2. Seconda soluzione: contestare la prescrizione dei debiti
Se l' esposizione debitoria con l'Agenzia delle Entrate non è rateizzabile (ci possono essere vari motivi per cui la rateizzazione non può essere ottenuta), oppure se è rateizzabile ma non sei in grado di sostenere l'onere mensile della rata, devi allora compiere un'ulteriore valutazione. Devi cioè verificare se tutto o parte del debito è venuto meno per prescrizione; e cosa è la prescrizione ? In pratica, se per un certo periodo di anni l'Agenzia delle Entrate non si preoccupa di riscuotere il suo credito questo si estingue appunto per intervenuta prescrizione.
Clicca su questo link se vuoi saperne di più in materia di prescrizione del debito; qui, senza voler entrare troppo nell'argomento, diciamo soltanto che la prescrizione si matura per le imposte principali (IRPEF, IRES, IVA e IRAP) con il decorso di 10 anni mentre per le connesse sanzioni e interessi con il decorso del minor periodo di 5 anni (sempre in 5 anni si prescrivono anche i debiti contributivi per INPS e INAIL).
Quindi nell'ambito di questa seconda valutazione devi comprendere se tutto o parte del debito con l'Agenzia delle Entrate può considerarsi cancellato per effetto appunto della prescrizione; se il debito è caduto interamente in prescrizione hai fatto bingo! ma anche nel caso in cui fosse caduto in prescrizione soltanto in parte potrebbe essere un'ottima notizia perché abbassandosi il debito residuo potresti essere in grado di pagarlo in via rateale. Comunque, per far valere la prescrizione è necessario promuovere un apposito giudizio contro l'Agenzia delle Entrate Riscossione. Anche questa soluzione, perciò, ha pregi e difetti:
tra i pregi:
è possibile ottenere la cancellazione integrale o, più spesso, parziale del debito;
in caso di cancellazione parziale per il residuo potrebbe essere possibile chiedere la rateizzazione;
tra i difetti:
la durata del processo (uno, due o anche più anni);
l'incertezza circa l'esito del contenzioso (da valutare attentamente per ogni singolo caso);
il costo del processo;
il fatto che di regola (e salvo che il contribuente risca a dimostrare che dall'esecuzione gli deriverebbe un danno grave e irreparabile) il processo non sospende la possibilità dell'Agente della Riscossione di attivare pignoramenti.
3. Terza soluzione: patteggiare i debiti con l' Agenzia delle Entrate Riscossione
Se non puoi sostenere una rateizzazione dei debiti con l' Agenzia delle Entrate, e se i debiti non sono neppure in tutto o in parte prescritti, versi evidentemente in una situazione molto difficile dalla quale con le tue forze non puoi farcela ad uscire: ti trovi, più nello specifico, in una situazione di così detto sovraindebitamento. Anche in questa grave situazione, però, non tutto è perduto! Anzi è proprio in questa situazione che la legge italiana ti consente di patteggiare i debiti con l' Agenzia delle Entrate.
La Legge 3 2012, ora sostituita dal DLgs n. 14/2019, ha introdotto alcuni strumenti rivolti ai soggetti sovraindebitati che, al ricorrere di certe condizioni e nel rispetto di certe procedure giudiziarie, consentono di ottenere di patteggiare la riduzione o addirittura la cancellazione integrale dei debiti verso l' Agenzia delle Entrate ed anche verso qualunque altro soggetto (finanziare, banche, fornitori, ecc...).
Clicca su questi link se vuoi saperne di più in materia di sovraindebitamento; qui basta dire che i procedimenti in questione sono quattro (Concordato minore, piano di Ristrutturazione dei debiti del consumatore e Liquidazione controllata Esdebitazione del debitore incapiente) e coprono un ampio spettro di situazioni; si differenziano l'uno dall'altro per presupposti e condizioni di applicazione ma sono tutti funzionali, nelle intenzioni del Legislatore, a concedere una seconda chance a chi è oberato dai debiti; come sempre ci sono pregi e difetti:
tra i pregi:
consentono di cancellare integralmente (a volte) o di ridurre (più spesso) l'esposizione debitoria verso l'Agenzia delle Entrate con un piano di rateizzazione sostenibile e personalizzato;
hanno un costo ragionevole (rispetto ai possibili benefici);
tra i difetti:
la durata della procedura (prima va attivata davanti ad un Organismo di Composizione della Crisi e poi va instaurato un procedimento davanti al tribunale competente);
la complessità della procedura (nella quale possono sorgere contestazioni di vario genere da parte dei creditori);
la cancellazione o la riduzione del debito non è sicura (dipende da valtuazioni del giudice e/o dei creditori).
4. Conclusioni
Come vedi è possibile gestire, ridurre e/o cancellare il tuo debito con l'Agenzia delle Entrate Riscossione seguendo una approccio metodico che valuti ciascuna delle soluzioni percorribili ed adotti quella (o quelle) che meglio si attaglia al tuo caso specifico.
Come sempre spero che questo post ti sia stato d’aiuto e di averti fornito qualche parametro concreto che possa aiutarti nel compiere le tue valutazioni.
Ti ricordo anche che se hai debiti con l'Agenzia delle Entrate Riscossione e hai bisogno di aiuto per comprendere come gestirli, ridurli o cancellarli accedendo a questo link puoi richiederci una pre-analisi gratuita e personalizzata della tua situazione.
Ricordati che puoi scrivere dei commenti qui sotto!
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Avv. Alberto Bindi
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Buongiorno, chiedo, nel caso Ade effettui un atto di pignoramento sullo stipendio, se questo stipendio è un compenso fatturato ad un lavorarore con p. iva, può pignorare l'intero ammontare o sol 1/5 come per i lavoratori dipendenti? Avrei altre domande da farle, ma non mi sembra qui il posto migliore. Posso scriverle all'indirizzo www. Citato?