E' utile per il cittadino attivare il domicilio digitale facilitando così l'Agenzia delle Entrate nel compito di notificargli cartelle esattoriali e gli avvisi di accertamento ?
In questo post vediamo insieme cosa è il Domicilio digitale e se ha senso per il cittadino attivarlo così rendendo più facile per l'Agenzia delle Entrate e/o l'Agenzia delle Entrate Riscossione (la vecchia Equitalia) l'attività di notificazione dei loro atti (cartelle esattoriali, avvisi di accertamento, avvisi di liquidazione, avvisi di recupero, ecc...).
Se sei interessato all'argomento continua a leggere il post!
INDICE DI TRATTAZIONE
8. Conclusioni
1. E' attivo l’indice nazionale dei domicili digitali!
A partire dal 6/7/2023 è entrato in vigore l' "Indice nazionale dei domicili digitali", in sigla INAD; è l'art. 6-quater del DLgs. n. 82/2005, noto come il Codice dell'amministrazione digitale, a prevederlo.
Questo indice permetterà all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Entrate Riscossione (la vecchia Equitalia) di utilizzare i domicili digitali presenti nell'elenco per tutte le comunicazioni con valenza legale e quindi per la notifica di avvisi di accertamento, avvisi bonari, cartelle esattoriali, ecc.. nei confronti delle persone fisiche iscritti nell'elenco.
2. Cos'è un domicilio digitale?
Un domicilio digitale, secondo l'art. 1, co. 1, lett. n-ter del DLgs. n. 82/2005 è un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata (PEC).
Nella sostanza per attivare il domicilio digitale è necessario dotarsi di una PEC e poi comunicare l'indirizzo PEC all'Indice nazionale dei domicili digitali (INAD) sul sito https://domiciliodigitale.gov.it.
3. Sussiste un obbligo di dotarsi del domicilio digitale?
E' obbligatorio dotarsi di un domicilio digitale solo per alcune specifiche categorie di soggetti e cioè per i professionisti iscritti in albi, i revisori legali e i soggetti iscritti nel Registro delle imprese (imprenditori e società).
Per questi soggetti però l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale (cioè la PEC) sussiste dal 2020 e per loro l'indice nel quale sono iscritte le PEC è il registro INI-PEC.
Viceversa tutte le persone fisiche diverse (dai professionisti, dagli imprenditori e dai revisori legali) e gli enti di diritto privato (diversi dalle società) che non sono obbligati a dotarsi di un domicilio digitale (PEC) da iscrivere nell'indice INI-PEC, adesso possono (non hanno quindi alcun obbligo al riguardo) richiederne uno, comunicandolo all' Indice nazionale dei domicili digitali (INAD), per gestire le proprie comunicazioni con la Pubblica amministrazione in generale e, per quanto qui ci interessa, con l'Agenzia delle Entrate e l'Agenzia delle Entrate Riscossione.
Se questi soggetti non richiedono il domicilio digitale semplicemente continueranno a ricevere la notifiche delle cartelle esattoriali, degli avvisi di accertamento, ecc... tramite i canali tradizionali (sostanzialmente quindi tramite posta o consegna diretta da parte dell'ufficiale giudiziario).
4. Cosa succede una volta che hai comunicato la tua PEC all'INAD?
Le pubbliche amministrazioni inizieranno ad utilizzare l'indirizzo digitale (PEC) per tutte le comunicazioni con valenza legale.
In particolare, l'Agenzia delle Entrate e l'Agenzia delle Entrate Riscossione inizieranno a notificarti i loro atti (avvisi di accertamenti, avviso bonari, cartelle esattoriali, ecc...) a mezzo PEC.
5. Ma il domicilio digitale diventerà pubblico?
Una volta che avrai inserito la tua PEC nell'INAD il tuo domicilio digitale diventerà di dominio pubblico perché l'INAD è liberamente consultabile da tutti (basta inserire il codice fiscale di una persona per verificare se ha attivato un domicilio digitale).
6. Quali sono i vantaggi per il contribuente ad attivare un domicilio digitale?
Per quanto riguarda l'Agenzia delle Entrate e l'Agenzia delle Entrate Riscossione il fatto che i contribuenti attivino il domicilio digitale comporta sicuramente diversi vantaggi:
risparmio delle spese per le spedizioni a mezzo posta;
risparmio delle spese per l'acquisto della carta;
minor tempo per l'invio delle notifiche (la PEC è sostanzialmente immediata).
Per quanto riguarda invece i contribuenti i vantaggi non sono altrettanto chiari: difatti, la notifica di un atto (per esempio un avviso di accertamento o una cartella esattoriale) presso il domicilio digitale di un contribuente implica per lui la conoscenza legale immediata di tale atto e quindi di un atto per lui 'negativo'.
Il contribuente, quindi, attivando il domicilio digitale perde la possibilità di far valere tutte le eccezioni che normalmente può far valere nei confronti delle tradizionali notifiche a mezzo posta; d'altra parte, è anche vero che eleggendo il domicilio digitale il contribuente ha sempre la piena ed immediata conoscenza degli atti di cui è destinatario e questo è indubbiamente un vantaggio.
7. Una volta attivato il domicilio digitale l'Agenzia delle Entrate può notificare gli atti in via cartacea?
No, in quanto l'Agenzia delle Entrate, una volta che il contribuente ha eletto il domicilio digitale su INAD, non potrà notificargli più alcun atto in forma cartacea essendo vincolata ad effettuare le notifiche esclusivamente a mezzo PEC.
8. Conclusioni
L'introduzione dell'Indice nazionale dei domicili digitali (INAD) rappresenta un passo significativo verso l'amministrazione digitale. Questo sistema permette alle pubbliche amministrazioni di comunicare in modo più efficiente ed economico con i cittadini.
L'utilizzo dei domicili digitali semplifica le procedure amministrative e accelera l'invio delle comunicazioni con valenza legale.
Non è però detto che i cittadini ne ritraggano un beneficio dalla semplificazione delle procedure che servono per portare a loro conoscenza gli atti con cui l'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia delle Entrate Riscossione solitamente richiedono il pagamento di maggiori imposte, maggiori contributi, sanzioni, interessi, ecc....
Anche per oggi è tutto. Come sempre spero che questo post ti sia stato d’aiuto e di averti fornito qualche parametro concreto che possa agevolarti nel compiere le tue valutazioni.
Avv. Alberto Bindi
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