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albertobindi

#1 Avviso di accertamento - Cosa è e come difendersi

Aggiornamento: 4 giorni fa

Una guida pratica agli avvisi di accertamento emessi dall'Agenzia delle Entrate per conoscerli e sapere quali sono le soluzioni possibili.

Aggiornato al 20/10/2024

Guida agli avvisi di accertamento dell' Agenzia delle Entrate
Come difendersi da un avviso di accertamento ?

L'avviso di accertamento rappresenta uno degli strumenti principali attraverso i quali l' Agenzia delle Entrate esercita il controllo fiscale sui contribuenti; in parole semplici si tratta di un provvedimento impositivo che mira a recuperare imposte non dichiarate o non versate correttamente, e si basa su verifiche e accertamenti condotti dagli uffici competenti. Se ti interessa approfondire l'argomento continua a leggere!


INDICE


1.Cosa è l'avviso di accertamento

L'avviso di accertamento è l'atto ufficiale con cui l' Agenzia delle Entrate notifica al contribuente una rettifica dei redditi o delle imposte dichiarate, a seguito di un'istruttoria svolta dagli uffici fiscali. Questo atto può derivare da diverse tipologie di controlli, tra cui:

  • accessi presso le sedi dove il contribuente svolge la propria attività,

  • le cosiddette "indagini a tavolino", ovvero l'analisi della documentazione fiscale,

  • e controlli automatizzati.

L'obiettivo dell'avviso di accertamento è di rettificare le dichiarazioni dei contribuenti e recuperare le imposte non pagate. L'istruttoria può prendere spunto da diversi elementi: dalle incongruenze tra quanto dichiarato e quanto risulta dagli incroci tra banche dati nonché da vere e proprie indagini finanziarie. Questo strumento è utilizzato soprattutto per i controlli su imposte sui redditi (IRPEF e IRES), IVA e IRAP.


2.La prima cosa da fare

Se ricevi un avviso di accertamento la prima cosa da fare è capire se le maggiori imposte richieste dall'Agenzia delle Entrate con l'avviso:

  • sono dovute

  • non sono dovute

  • è dubbia la loro debenza (quest'ultima ipotesi ricorre di frequente stante la complessità della normativa fiscale italiana).

Questa valuazione non sempre è facile e spesso ti occorrerà l'assistenza di un professionista. L'importante, comunque, è essere tempestivi perché qualcunue scelta devi compierla entro il termine di 60 giorni da quanto hai ricevuto l'avviso.


3.Cosa non fare quando ricevi l'accertamento

Sicuramente quello che non devi fare se ricevi un' avviso di accertamento è presentare un'istanza all'Ufficio affinché annulli la pretesa impositiva in via di autotutela. Questo perché, da un lato, l'Agenzia delle Entrate non accoglie mai queste istanze e poi, dall'altro lato, perché la presentazione di un'istanza di annullamento in autotutela non sospende il termine di 60 giorni entro cui devi decidere cosa fare.



4.Come difendersi

Una volta compreso se le maggiori imposte accertate sono dovute, non dovute o di dubbia debenza la decisione sul da farsi sarà poi una mera conseguenza in quanto potrai decidere di:

  • accettare le contestazioni contenute nell'avviso e fare quindi "acquiescenza" beneficiando di una riduzione delle sanzioni (nell'ipotesi in cui sei sicuro che le maggiori imposte sono dovute);

  • provare a trovare un accordo con l'Ufficio tramite lo strumento dell' "accertamento con adesione" per ottenere una riduzione della pretesa impositiva (nell'ipotesi in cui sia dubbia la debenza delle maggiori imposte accertate);

  • fare ricorso alla competente Corte di Giustizia Tributaria di 1° grado (nell'ipotesi in cui vi sia un'alta probabilità che le maggiori imposte richieste dall'Ufficio non siano dovute).

Vediamo allora nel dettaglio queste tre diverse soluzioni.

5.L'acquiescenza

L'avviso di accertamento, come più sopra già anticipato, può essere definito attraverso l'acquiescenza.

In pratica quando il contribuente riconosce che le maggior imposte accertate nell'avviso sono dovute la migliore soluzione è quella di aderire ai rilievi dell'Ufficio, rinunciando perciò a fare il contenzioso, pagando gli importi indicati nell'avviso di accertamento con il beneficio di una riduzione delle sanzioni a 1/3. L'importo dovuto potrà essere versato anche in via rateale: 8 rate trimestrali elevate a 16 rate se l'importo dovuto supera la soglia di € 50.000.

L'intero importo o la prima rata dovrà essere corrisposta entro il termine di 60 giorni dalla notifica del ricorso.

Facciamo un esempio: Mario riceve un avviso di accertamento per una maggiore IRPEF di € 100.000 e correlate sanzioni per € 70.000 (pari al 70% delle imposte accertate); decidendo di fare acquiescenza pagherà per intero la maggiore IRPEF per € 100.000 mentre per le sanzioni pagherà solo l'importo di circa € 23.000 (=€70.000:3).

Avviso di accertamento : le possibili scelte per il contribuente sono tre.
Se hai ricevuto un avviso di accertamento puoi scegliere tra diverse soluzioni ....

6.L'accertamento con adesione

L'avviso di accertamento, come più sopra anticipato, può essere definito attraverso l'istituto dell' "accertamento con adesione". In molti casi, infatti, non sarà ben chiaro se le maggiori imposte accertate dall'Agenzia delle Entrate siano effettivamente dovute oppure no; la normativa fiscale purtroppo è molto complessa e presenta incertezze interpretative; in questo caso è possibile provare a trovare un accordo con l'ufficio (il quale pure in una situazione di incertezza potrebbe avere interesse a trovare un'intesa con il contribuente) che preveda la riduzione delle maggiori imposte accertate nell'avviso; una volta trovato l'accordo il contribuente beneficierà pure della riduzione delle sanzioni a 1/3. Le somme così dovute potranno essere versate anche in via rateale: 8 rate trimestrali (elevate a 16 rate se l'importo dovuto supera la soglia di € 50.000).

Facciamo un esempio: Serena riceve un avviso di accertamento per una maggiore IRPEF di € 100.000 e correlate sanzioni per € 70.000 (pari al 70% delle imposte accertate) per un importo complessivo di € 170.000; Serena e l'Ufficio, in accertamento con adesione, si accordano per ridurre le maggiori imposte accertate ad € 50.000; conseguentemente le relative sanzioni che sarebbero dovute nella misura di € 35.000 (= € 50.000 x 70%) sono ridotte a 1/3 e cioè a circa € 11.500; di modo che la somma che Serena dovrà sborsare a seguito dell'accertamento con adesione sarà complessivamente pari ad € 61.500 (=€50.000+€11.500).

7.Il ricorso innanzi l'Autorità giudiziaria

In alternativa all'acquiescenza e all'adesione il contribuente ha pure la possibilità, se ritiene che l' avviso di accertamento sia completamente infondato, di contestarlo presentando un ricorso, entro il termine di sessanta giorni dalla notifica dell'atto, innanzi la competente Corte di giustizia tributaria di primo grado. Il ricorso può essere fondato tanto su motivi di merito (contestando, ad esempio, la pretesa fiscale) quanto di legittimità (ad esempio, vizi formali dell'atto). La presentazione del ricorso però non impedisce all'Agenzia delle Entrate di procedere con la riscossione provvisoria di 1/3 delle imposte accertate; in pratica mentre si fa il contenzioso si deve comunque pagare parte degli importi contestati (somme che poi saranno restituite al contribuente in caso di esito vittorioso del giudizio); per evitare di pagare questo importo il contribuente, presentando il ricorso, può però richiedere al giudice la sospensione dell'avviso, dimostrando che dall'esecuzione della pretesa potrebbe derivargli un danno grave e irreparabile.


8.Cosa accade se non fai niente ?

Se entro i 60 giorni da quando ti è stato notificato l'avviso di accertamento non adotti alcuna delle tre opzioni possibili (acquiescenza, accertamento con adesione oppure ricorso all'autorità giudiziaria) accade che l'accertamento diventa definitivo e, quindi, le maggiori imposte con correlate sazioni e interessi non potranno più essere contestate. Accadrà quindi che l'Agenzia delle Entrate affiderà la pratica all'Agenzia delle Entrate Riscossione che si attiverà con misure cautelari (fermo amministrativo dei veicoli o ipoteca su immobili) e/o con procedure di esecuzione forzata (pignoramento conti correnti, stipendi, immobili, ecc...) per riscuotere il credito.

 

Come sempre spero che questo post ti sia stato d’aiuto e di averti fornito qualche parametro concreto che possa aiutarti nel compiere le tue valutazioni. Ti ricordo anche che se hai ricevuto un avviso di accertamento e vuoi sapere cosa è meglio fare nel tuo caso specifico puoi richiederci una preanalisi grauita al seguente link.


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Avv. Alberto Bindi

 

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